Il centro storico di Spoleto ospita la nuova tappa della mostra diffusa “Sandro Gorra. L’arte dell’attimo”, che dopo aver salutato a inizio giugno Pietrasanta e la Toscana, arriva nella cittadina umbra con opere appositamente selezionate, grazie all’iniziativa culturale promossa e sostenuta da Monini.
Le giraffe, tra le opere più iconiche di Gorra, dal 23 giugno invadono pacificamente il centro storico e ridisegnano il paesaggio cittadino. Per oltre un mese sculture ad altezza naturale del più sinuoso ed elegante abitante della savana donano un tocco esotico alla città, che “si fa bella” in vista della sessantacinquesima edizione del Festival dei Due Mondi (24 giugno – 10 luglio).
Ma non solo giraffe. Sono venti le opere dell’artista milanese esposte: due sculture monumentali e due di grande dimensione sono in Piazza del Duomo, Piazza del Mercato, Largo Ferrer e Piazza della Libertà, mentre dodici lavori pittorici, un grande collage con lettering concept, bozzetti e illustrazioni, e tre sculture di piccola e media dimensione sono allestite a Casa Menotti (fino al 27 luglio), il palazzo quattrocentesco, affacciato su Piazza Duomo, che ospita il Centro di Documentazione del Festival dei Due Mondi e che, durante la kermesse, torna ad essere come nei primi del ‘900 palcoscenico di incontri artistici, culturali e conviviali.
“La mia Daily Art – spiega Sandro Gorra – è la fissazione di un attimo che appartiene alla nostra vita. Noi siamo l’idea, noi e le nostre fatiche di raggiungere obiettivi di crescita e la paura di perdere ciò che abbiamo conquistato”.
Nei lavori di Gorra poesia e ironia si intrecciano, così come parola e immagine, per raccontare il momento creativo che avviene ogni giorno in ciascuno di noi al fine di conquistare qualcosa di ambito, con il risultato tragicomico di un vero e proprio racconto dell’umanità nei suoi attimi esistenziali: la scalata verso l’alto e il timore di vedere allontanarsi i traguardi raggiunti, i “segni” che ci contraddistinguono, come le macchie che fanno della giraffa una giraffa, appunto. E noi uomini e donne siamo come giraffe, in balìa della possibilità di perdere da un momento all’altro il nostro segno, rimanendo nudi, sul filo dell’estinzione come il maestoso mammifero africano.
“Siamo entusiasti di rivedere Spoleto riaprirsi al mondo e alle arti. Abbiamo perciò pensato – afferma Maria Flora Monini, alla guida dell’azienda assieme al fratello Zefferino – di offrire agli spoletini e ai visitatori un piccolo assaggio di cultura, con una mostra scenografica e aperta, capace di donare un senso di nuovo stupore al paesaggio urbano. La bellezza è la più grande ricchezza del nostro Paese, la nostra storia, ma anche il nostro futuro: nel nostro piccolo siamo orgogliosi di sostenerla in ogni sua forma. Un impegno che abbiamo voluto formalizzare con ‘A Hand for the Future’, il nostro piano di sostenibilità con il quale cerchiamo appunto di porre le basi per un domani migliore, anche sotto il profilo culturale”.
L’esposizione, promossa e sostenuta da Monini, è organizzata grazie alla collaborazione della galleria Laura Tartarelli Contemporary Art.
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